Felix Mendelssohn Bartholdy (1809 - 1847) - Le Tre Sonate per Violino e Pianoforte

Marco Fornaciari violino - Rosanna Re pianoforte

Di queste sonate esistono pochissime incisioni, questa è sicuramente interessante perché completa ed eccezionale perché registrata su uno strumento costruito dal Maestro Marco Fornaciari stesso.

Contenuto del CD ed alcuni estratti dei brani.

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Sonata n. 1 in fa magg. (1820)
Estratti dal CD - formato Mp3
1 Allegro
[5’38”]
2 Andante
[4’53”]
3 Presto
[3’48”]
Sonata n. 2 in fa min. (1823)
4 Adagio: Allegro Moderato
[6’56”]
5 Poco Adagio
[7’04”]
6 Allegro Agitato
[4’36”]
Sonata n. 3 in fa magg. (1838)
7 Allegro Vivace
[10’38”]
8 Adagio
[7’28”]
9 Assai Vivace
[5’16”]
Total time:
[56’43”]

Nota: la qualità audio del CD è decisamente migliore di questi esempi che sono stati elaborati e compattati per essere velocemente fruibili dal web.

Registrazione digitale e mastering: Spazi Sonori.Livorno
Sound engineers: Michele Lippi e Alessio Barbieri
Editing: Michele Lippi
Registrazione: Agosto 2002 a Livorno
© 2003 Spazi Sonori



Delle tre sonate per violino e pianoforte di Mendelssohn, la prima e la terza sono state riscoperte negli ultimi decenni del ‘900. Le prime due sono opere precocissime, essendo state composte a 11 ed a 14 anni di età. Sembra inoltre che nell’anno della prima sonata (1820) ne abbia scritte altre non ancora riapparse, oltre a quartetti, lieder, una cantata, un trio e due operine.
Nella prima sonata, il primo ed il terzo tempo sono in forma monotematica bipartita. Il tema del primo tempo è frazionato, battuta per battuta, fra violino e pianoforte, mentre il secondo tempo è un tema con variazioni in fa min. scritto con molto buon gusto. L’interesse del terzo movimento, al di là delle ardite modulazioni ai toni lontani presenti dopo il ritornello, è di essere costituito da un tema di quartine veloci, cifra stilistica che accompagnerà per tutta la vita gli ultimi movimenti delle composizioni di Mendelssohn, dalla musica da camera alle sinfonie.
La seconda sonata op. 4, l’unica a cui sia stato attribuito un numero d’opera, è già una composizione compiutamente matura dal contenuto musicale costantemente di altissimo valore. Inizia con un recitativo per violino solo degno delle più alte pagine romantiche, cui segue un equilibratissimo primo tempo, questa volta in forma bitematica tripartita, i cui due temi vengono proposti prima dal pianoforte , così come sarà pure nel secondo e terzo movimento. Nel toccante movimento centrale, scritto nella tonalità relativa maggiore, sfoggia la sua maestria con reminiscenze riconducibili ai vasti e profondi studi sugli autori del passato lanciandosi in una struggente melodia scritta nello stile del melodramma italiano. Il movimento fi nale ricco di slancio giovanile, dopo elaborate modulazioni, perviene ad un breve recitativo affi dato al violino solo, cui segue una lunga intensa coda conclusiva che precede la raffi nata chiusa fi nale in pianissimo, così come piano, senza facile teatralità, era terminato il primo tempo.
La terza sonata, segue di molti anni le precedenti. È un’opera assolutamente impegnativa e di ampio respiro. Anche qui i temi vengono affi dati prima al pianoforte, ad eccezione di quello del terzo movimento. Il primo tempo richiama strettamente nel primo tema l’inizio della prima sonata non solo nella tonalità, ma anche per come si sviluppa fi no al fa acuto del violino. Non più tributaria di reminiscenze verso altri autori, opera assolutamente personale dalla più alta intensità romantica, è dotata di un imponente secondo tempo e di un brillantissimo fi nale scritto in quartine veloci, quasi a testimoniare, ancora una volta, che l’ideale di sonata, già in embrione nelle opere scritte in tenerissima età, aveva accompagnato l’autore per tutta la sua purtroppo brevissima esistenza.

Of the three Mendelssohn sonatas for violin and piano, the first and the third were discovered in the fi nal decades of the Nineteenth Century. The fi rst and the second belong to the early period, composed when Mendelssohn was 11 and 14, respectively. Moreover, it seems that in the same year in which the composer wrote the fi rst sonata, 1820, he wrote others that have not yet been recovered: besides quartets, Lieder, a cantata, a trio and two short works.
In the first sonata, the fi rst and third movements are in a monothematic two-part form. The theme of the first movement is divided, measure for measure, between violin and piano, while the second movement is a theme with variations in F minor tastefully written. The interest in the third movement lies, apart from the bold modulations to distant keys immediately following the ritornello, in the fast quadruple theme, stylistic of Mendelssohn’s last movements, both in chamber and symphonic compositions.
The second sonata op. 4, the only one assigned an opus number, is already a thoroughly mature work whose musical
content has a constant consistently high value. Opening with a recitative for solo violin that stands up to any of the highest Romantic works, it is followed by a very balanced fi rst movement, in a bithematic three-part form, whose two themes are fi rst introduced by the piano, and then again in the second and third movements. In the touching central movement, written in the relative major key, Mendelssohn displays his mastery with reminiscences amenable to his extensive and profound research into composers of the past, engaging in a haunting melody in Italian melodramatic style. The fi nal movement, rich in youthful impetus, after elaborate modulations arrives at a short recitative for solo violin, followed by a long intensive fi nal coda before the refi ned ending in pianissimo; the fi rst movement, analogously, closes piano, without theatrical devices.
The third sonata is of a much later period. It is a very challenging and wide-ranging work. Here, too, themes are entrusted to the piano, except for the one in the third movement. The opening movement strongly recalls, in its initial theme, the beginning of the fi rst sonata not only in its tonality, but also in the way it develops up to the violin’s high F. This very personal, highly Romantic work is no longer charged with reminiscences of other authors. Its imposing second movement and its brilliant fi nale in fast quadruplets seem to testify once again that the ideal of sonata, already present in his early work, had been accompanying Mendelssohn throughout his regrettably brief existence.


Marco Fornaciari, livornese, ha studiato nella sua città col M° C. Chiti diplomandosi in seguito con distinzione presso il Conservatorio di Ginevra (Svizzera) con i Maestri C. Romano, F. Gulli, S. Accardo. Ha intrapreso una carriera che l’ha portato a registrare per enti radio-televisivi in Usa, Canada, Giappone, Cina, Corea, Australia, Argentina, Germania, Francia, Spagna, Austria, Svizzera, Urss, Yugoslavia, esibendosi inoltre nelle più importanti sale quali:Teatro alla Scala, Mozarteum, Musik Verein, Salle Ciaikowski, Salle Pleyel, Sydney Operahause, Bunka Kaikan, Suntory Hall. In 6 CD ha realizzato la prima ed unica registrazione integrale delle opere di Paganini per violino e chitarra, accolte con i più alti consensi della critica internazionale. Non disdegnando di dirigere, suonare la viola d’amore e altri strumenti, da anni si dedica al repertorio per viola per cui ha inciso CD in recital e con orchestra ed alla pratica del violino barocco con il quale ha inciso per la Fonè le 6 sonate e partite di J. S. Bach. È stato primo violino solista dei “Solisti Veneti” dal 1983 al 2000. Ha registrato per:Erato, Fonè e Naxos.

Rosanna Re, ha conseguito giovanissima, con il massimo di voti, il diploma in pianoforte presso il Conservatorio di Milano. Ha svolto attività concertistica sia come solista che in varie formazioni cameristiche. Particolarmente in duo con violino e violoncello, è stata ospite delle più importanti società Italiane e, ripetutamente, della Radio e della Televisione della Svizzera Italiana. Ha fatto parte del Trio, del Quintetto a fi ati, e del Sestetto dell’Angelicum di Milano, con le quali formazioni ha partecipato ai più importanti Festival Italiani (Martina Franca, Lanciano, Macerata). Ha presentato in vari concerti l’intero repertorio dei Melologhi per pianoforte e voce recitante di Liszt, Schumann, e Strauss, riproponendoli, dopo anni di assenza dai programmi concertistici, ed eseguendoli, alla “Piccola Scala” di Milano. Fra i numerosi artisti che ha accompagnato spiccano i nomi di:Umberto Benedetti Michelangeli, Mario Brunello, Marco Scano e molti altri. Dal 1998 suona regolarmente col violinista Marco Fornaciari con il quale ha approfondito in particolar modo il repertorio romantico. Sempre con Fornaciari tiene concerti anche in altre formazioni, trio e quartetto. È docente di pianoforte principale presso l’“Accademia internazionale della Musica” di Milano, Ex Scuola Civica.

Marco Fornaciari, born in Leghorn, studied in his native town with Maestro C. Chiti, then completed his formal studies with honors at Geneva’s Conservatoire with Maestro C. Romano, F. Gulli, S. Accardo. During his career he has recorded for radios and televisions broadcasts in the U.S., Canada, Japan, China, Korea, Australia, Argentina, Germany, France, Spain, Austria, Switzerland, USSR, Yugoslavia, exhibiting in prestigious places like Teatro alla Scala, The Mozarteum, Musikverein, Cajkovskij Zal, Salle Pleyel, The Sydney Opera House, Bunka Kaikan, and Suntory Hall. In 6 CDs he realized the fi rst and only complete recording of Paganini’s work for violin and guitar, received with the highest critical appraise. He also loves directing, playing the viola d’amore and other instruments. He has devoted much work to the repertoire for viola, (for which he has recorded CD in recital and with orchestra) and to perfecting his skill on the Baroque violin, with which he recorded the six sonatas and partitas by Bach for Fonè. He has been primo solo violin in “Solisti Veneti” from 1983 to 2000. He has recorded for Erato, Fonè, and Naxos .
Rosanna Re completing her formal training at the top of Milan’s Conservatorio pianists at a young age, Re took part in concerts both as a soloist and in varying formations of chamber music. She has been invited to perform, especially in duet with violin or cello, by the most important Italian Societies and often invoked by the Italian Swiss Radio and Television. She was part of the Trio, the Wind Quintet, and the Sextet at Milan’s Angelicum, with whom she played at the great Italian festivals (Martina Franca, Lanciano, Macerata). She has often presented the full repertoire of Melologues for piano and reciting voice by Liszt, Schumann and Strauss, performing them after years of absence from concerts at Milan’s Piccola Scala. Among the artists she has accompanied fi gure the names of Umberto Benedetti Michelangeli, Mario Brunello, Marco Scano. Re has been particularly pursuing a Romantic repertoire, accompanied since 1988 in this by Marco Fornaciari, with whom she regularly holds concerts in other formations as well: trios and quartets. She recently recorded a CD (about to be released) containing the three Mendelssohn sonatas for violin and piano. Maestra Re now instructs piano at Milan’s Accademia Internazionale della Musica (formerly “Scuola Civica di Musica”).